MODERNIZZAZIONE DEGLI AIUTI DI STATO. La Commissione europea ha recentemente svolto un assessment delle regole sugli aiuti di Stato e della loro capacità di favorire uno sviluppo concorrenziale del mercato interno [1].
La cornice di riferimento è rappresentata dalla Comunicazione “Modernizzazione degli aiuti di Stato dell’UE” [2], un documento programmatico che ha fornito la base, appunto, per l’ammodernamento (o per l’introduzione) della normativa di dettaglio (ad es., la de minimis Regulation e la General Block Exemption Regulation) [3].
I PRINCIPI COMUNI. Prima di addentrarsi nelle valutazioni effettuate dalla Commissione, appare opportuno spendere qualche parola sul quadro normativo oggetto di assessment, il quale propone alcuni principi comuni che gli aiuti di Stato devono seguire, al fine di risultare compatibili con le regole del TFUE e di favorire il miglior utilizzo delle risorse pubbliche con il minor impatto distorsivo.
Si prevede tra l’altro che gli aiuti di Stato debbano:
- contribuire a un obiettivo di interesse comune (in accordo all’art. 107(3) del TFUE) e assicurare trasparenza di atti e informazioni;
- essere appropriati, cioè realizzati mediante lo strumento meno distorsivo possibile, e proporzionati, cioè limitati allo stretto necessario;
- mitigare gli effetti negativi sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati UE, e in generale comportare effetti positivi maggiori di quelli negativi.
QUALI GLI OBIETTIVI? Come ricorda lo Staff Working Document, fin dal principio la modernizzazione intendeva raggiungere tre obiettivi: favorire una crescita sostenibile, smart ed inclusiva all’interno di un mercato UE competitivo, mediante i cosiddetti “buoni aiuti” [4]; concentrare il controllo ex-ante della Commissione soltanto sui casi di maggiore impatto; snellire l’assetto regolatorio e favorire la rapidità delle decisioni. [5]
In questo contesto, la velocità del sistema si accompagna naturalmente alla trasparenza delle operazioni e alla valutazione e al monitoraggio ex-post, perseguendo dunque un bilanciamento tra una maggior efficacia degli aiuti di Stato e una loro minore portata distorsiva, secondo il principio del “best value for money”. [6]
L’ASSESSMENT DELLA COMMISSIONE. Come anticipato, la Commissione ha ora scrutinato attentamente (“fitness check”) questo set di regole, per comprenderne sia l’adeguatezza agli scopi già fissati (“fit for purpose”), sia (e forse soprattutto) la compatibilità con i nuovi obiettivi politici dell’UE, come l’European Green Deal e le nuove strategie digitali e industriali. [7] La valutazione si è basata, in particolare, sui criteri di effettività, efficienza, rilevanza, coerenza e valore aggiunto europeo. [8]
ADEGUATEZZA AGLI OBIETTIVI ATTUALI. L’impalcatura generale della modernizzazione e le regole di dettaglio risultano, secondo la Commissione, complessivamente adeguate al perseguimento degli obiettivi. [9] Sul piano generale, la riforma sembra aver ridotto gli oneri amministrativi, portato armonizzazione e prevedibilità, assicurato una maggiore efficienza della spesa pubblica (le risorse statali sono impiegate lì dove servono) e prodotto benefici anche per le imprese e, indirettamente, per i consumatori.
Anche le singole norme sugli aiuti di Stato sembrano aver raggiunto in buona parte gli obiettivi. Tuttavia, come si dirà, alcune regole richiederanno revisioni, chiarificazioni, semplificazioni e aggiustamenti dovuti agli sviluppi legislativi, tecnologici e dei mercati. La Commissione precisa, inoltre, che l’assessment non rispecchia gli squilibri che il Covid-19 ha portato nelle economie nazionali degli Stati membri, che dovranno invece essere tenuti in considerazione dai policy maker.
UNA NORMATIVA NON PIENAMENTE FUTURE PROOF. Nonostante l’adeguatezza del quadro generale e delle norme settoriali, l’assessment ha anche rilevato una modernizzazione delle regole che non rispecchia appieno i recenti sviluppi delle policy europee e le priorità della Commissione per il futuro, come il già richiamato Green Deal e le strategie industriali e digitali: in questo senso, lo Staff Working Document evidenzia la necessità di regole dotate di un maggior grado di flessibilità e di adattamento a settori specifici.
Ad es., sul piano della coerenza interna, cioè quella tra differenti norme sugli aiuti di Stato, risultano necessari alcuni allineamenti tecnici. Anche sul piano della coerenza esterna, cioè tra regole concorrenziali e altre normative europee, si avverte la necessità di alcuni adeguamenti ai più recenti sviluppi legislativi (come appunto il Green Deal).
CONCLUSIONI. La modernizzazione delle regole sugli aiuti di Stato ha portato a una cornice normativa in larga parte efficace e idonea a raggiungere gli obiettivi primari, soprattutto aiutando gli Stati europei a canalizzare le risorse lì dove servono. Non è dunque necessaria, secondo la Commissione, una revisione del quadro d’insieme.
La tenuta delle norme di dettaglio non è stata invece altrettanto efficace, e perciò alcune di queste sembrano necessitare di chiarificazioni, modifiche ed aggiustamenti per riflettere gli sviluppi legislativi più recenti e le nuove priorità politiche europee.
In particolare, la General Block Exemption Regulation, le Regional Aid Guidelines, il Research Development and Innovation Framework, la Comunicazione Important Projects of Common European Interest, le Risk Finance Guidelines, le Energy and Environmental Aid Guidelines e la Comunicazione Short Term Export Credit dovranno essere oggetto di adattamenti di breve periodo.
Si segnala anche che la de minimis Regulation, le Aviation Guidelines e le Rescue and Restructuring Guidelines richiederanno modifiche a medio termine.
Infine, le obsolete Railway Guidelines necessiteranno di una completa revisione.
© Graziadei Studio Legale
[1] Commission Staff Working Document Fitness Check of the 2012 State aid modernisation package, railways guidelines and short-term export credit insurance, SWD(2020) 257 final del 30.10.2020.
[2] Comunicazione COM(2012) 209 del 8.5.2012 “Modernizzazione degli aiuti di Stato dell’UE”.
[3] Nell’assessment della Commissione trovano spazio anche le Regional Aid Guidelines; il Research, Development and Innovation Framework; la Important Projects of Common European Interest Communication; le Risk Finance Guidelines; le Aviation Guidelines; le Energy and Environmental Aid Guidelines; le Rescue and Restructuring Guidelines; la Short-term export- credit insurance Communication; e infine le Railway Guidelines.
[4] Per “buoni aiuti” la regolazione si riferisce a quelle sovvenzioni statali che risultino ben progettate, cioè che abbiano una portata meno distorsiva possibile e mirino a identificare fallimenti di mercato e obiettivi di interesse comune.
[5] Sulla base di tali principi guida, ad es., ha avuto una notevole rilevanza la General Block Exemption Regulation, che ha semplificato le procedure di concessione di misure di sostegno pubblico.
[6] “In essence, SAM aimed at achieving the “best value for money”, promoting a sound use of public resources for growth-oriented policies while tackling significant distortions of competition.”
[7] Per ragioni di tempistiche, il documento non tiene invece conto dell’impatto derivante dall’emergenza covid-19.
[8] All’assessment hanno peraltro contribuito anche studi esterni, consultazioni pubbliche, casi della DG Competition.
[9] “The benefits deriving from SAM, seem to outweigh the costs associated.”
Ulteriori informazioni: Staff Working Document della Commissione europea consultabile al link segnlato in basso.