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Ofcom Broadcast and on demand bulletin n. 378-379-380
Offensive language nel broadcasting di un evento sportivo, focus sulla disciplina delle community radio e unfair treatment televisivo

26/06/2019

Il bollettino Ofcom.   
  
Il “Broadcast and On Demand Bulletin” è un report quindicinale di Ofcom, riguardante programmi TV, radio e video on demand. Il quadro regolatorio di riferimento è costituito principalmente da: (a) Ofcom Broadcasting Code, cioè il set di regole sui contenuti radiotelevisivi e on demand; (b) Code on the scheduling of television advertising, cioè le disposizioni in tema di spazi pubblicitari; (c) UK Code of broadcast advertising, cioè la disciplina di alcuni aspetti della responsabilità delle emittenti.       

I casi più interessanti dei bollettini n. 378-379-380        

§ 1. Broadcast Standard Case: linguaggio inappropriato trasmesso in fascia protetta     
§ 2. Broadcast Licence Conditions Cases: focus sulle community radio: key commitments, payment of fees e obbligo di conservazione delle registrazioni 
§ 3. Fairness and Privacy Case: unfair treatment televisivo



§1. Broadcast Standard Case: LINGUAGGIO INAPPROPRIATO TRASMESSO IN FASCIA PROTETTA            

Il Problema       

FreeSports, un canale di eventi sportivi in chiaro, trasmette il live coverage di un torneo di biliardo organizzato presso uno snooker and pool club di Wigan. Tuttavia, la messa in onda della competizione – avvenuta prima delle ore 21, e quindi in fascia protetta – include, oltre al commento tecnico, anche le reazioni degli spettatori presenti in sala, condite da un regolare uso di linguaggio inappropriato.               

La Decisione di Ofcom
A fronte della ricostruzione offerta dall’emittente FreeSports, la quale ha sottolineato l’imprevedibilità degli eventi in diretta e le scuse immediatamente rivolte dai commentatori al pubblico televisivo, Ofcom ha ritenuto la trasmissione in contrasto con alcune disposizioni del Broadcasting Code.



Il riferimento va, in particolare, al paragrafo 1.14, che intende tutelare con maggior forza il pubblico durante la fascia protetta (“the most offensive language must not be broadcast before the watershed”), e al paragrafo 2.3, a norma del quale l’emittente è tenuta a prendere opportune misure per minimizzare l’effetto della messa in onda di materiale offensivo.          

L’Authority ha tenuto conto del fatto che l’emittente non abbia isolato il crowd noise per regalare all’evento una più intensa atmosfera, e tuttavia, nell’effettuare un bilanciamento tra la libertà di espressione del broadcaster e la necessità che il materiale potenzialmente offensivo sia giustificato dal contesto, ha ritenuto che il numero di espressioni inappropriate trasmesse eccedesse le aspettative del pubblico di riferimento: “we considered the repeated use of offensive language on a free-to-air channel over an extended period from the early evening onwards was likely to have exceeded those espectations”. 



§ 2. Broadcast Licence Conditions Cases: FOCUS SULLE COMMUNITY RADIO: KEY COMMITMENTS E OBBLIGO DI CONSERVAZIONE DELLE REGISTRAZIONI       

Da sempre Ofcom dedica una particolare attenzione alle cosiddette community radio, per il loro particolare status giuridico e per il ruolo sociale e culturale che esse rivestono. Solitamente, infatti, le community radio si rivolgono a piccole comunità locali, basandosi sul volontariato e su un orizzonte non-profit.      

Il concetto di comunità è tuttavia declinato da Ofcom in senso ampio: prevalentemente geografico, certo, ma anche per tipologia di interessi. Sono community radio, ad esempio, anche le radio che prendono a riferimento un determinato genere musicale o un pubblico di una determinata fascia d’età.  

La dimensione sociale della community radio si riflette in particolare nelle condizioni di licenza stipulate tra la radio e Ofcom. Oltre a prevedere specifici vincoli di pubblicità e di programmazione, atti a distinguerle dalle radio generaliste e commerciali, la licenza riporta infatti i cosiddetti Key Commitments della community radio: con tale espressione si fa riferimento agli impegni fondamentali presi dalla radio al fine di svolgere al meglio la sua funzione sociale.             

Il bollettino offre quindi particolare risalto al ruolo di vigilanza di Ofcom sul rispetto dei Key Commitments da parte delle community radio. “Key Commitments” afferma l’Authority, “set out how the station will serve its target community and deliver social gain (community benefits), and also include a description of the service”.

Uno dei Key Commitments più comuni è l’impegno a mettere in onda un determinato monte ore settimanale di contenuti originali: programmazione live, registrata o voice-tracked, purché si tratti di output prodotti e trasmessi per la prima volta dalla community radio.

Come sottolineato da Ofcom, sia Secklow Sounds (radio della comunità di Milton Keynes), sia Chorley FM (radio della comunità di Chorley), in una determinata settimana, non hanno rispettato il minimo pattuito di original output.           
Nel caso di Secklow, il problema è dipeso da un’erronea valutazione di cosa sia considerabile come contenuto originale, includendo nel conteggio anche le ore di playout automatico di musica priva di parlato. Per Chorley FM, invece, al mancato raggiungimento della soglia di programmazione originale si è aggiunta anche un’imprecisione nella fornitura delle informazioni sulla programmazione (“programme schedule”) richieste da Ofcom per poter effettuare le proprie valutazioni.   
Nonostante l’Authority sia consapevole delle difficoltà che una community radio può trovarsi ad affrontare, in termini di carenza di fondi o di personale volontario, ed offra perciò una certa flessibilità nell’eventuale rimodulazione dei Key Commitments sulla base delle effettive possibilità di ciascuna radio, ha considerato entrambe le emittenti in breach delle condizioni di licenza: infatti, rispettare le condizioni di servizio, così come specificate nella licenza, “is the fundamental purpose for which a community radio licence is granted”.

Più complesso, invece, il caso riguardante CRS, una community radio dell’area di Canterbury votata alla diffusione di servizi radiofonici formativi. Ofcom ha rilevato non solo una violazione dei Key Commitment – si parla di “provision of speech content and original output” – ma anche un fallimento nella compliance rispetto all’obbligo di conservazione delle registrazioni (pari a 42 giorni): a causa di problemi tecnici, l’emittente non è infatti riuscita a fornire ad Ofcom una registrazione completa delle giornate di programmazione in breach. “It is important” si legge nel bollettino, “that all licensees establish and maintain procedures which secure compliance with their licence conditions, including procedures to make and keep recordings of their output for a specific number of days after broadcast, and to comply with any request by Ofcom to produce those recordings”.   

Sempre in tema di obbligo di conservazione delle registrazioni (retention recordings), emergono dal bollettino Ofcom altri due casi, ancora relativi a delle community radio: West Hull e Wythenshawe FM. Per entrambe il parametro di riferimento è il paragrafo 15 delle Licence Conditions, relativo alla compliance.     
Si tratta, anche qui, di una norma pensata al fine di impedire alle emittenti di sottrarsi strumentalmente alle valutazioni di Ofcom: l’ascolto delle registrazioni è infatti un passaggio fondamentale nell’assessment complessivo del programma radiofonico e, in assenza di un obbligo di conservazione, Ofcom sarebbe impossibilitata a svolgere il proprio compito.           
Pertanto, nei casi in questione, pur valutando i progressi fatti dalle due community radio nell’implementazione di un adeguato sistema software, l’Authority ha considerato la violazione delle Licence Conditions.      



§ 3. Fairness and Privacy Case: UNFAIR TREATMENT TELEVISIVO            

Il Problema   
L’emittente televisiva KTV trasmette un dibattito in vista delle elezioni per il comitato di gestione del tempio Sikh a Southall, Londra, ma senza ospitare alcun rappresentante di uno dei tre partiti in lizza, anzi offrendo al pubblico l’impressione che sia stato tale partito a rifiutare la partecipazione.        

La Decisione di Ofcom       
L’organizzazione del dibattito televisivo in questione richiama, da un lato, il tema dell’accesso ai mezzi di comunicazione (e in particolare la parità di condizioni in un contesto dalla spiccata valenza politico-religiosa), e dall’altro il bilanciamento tra libertà di espressione e fairness.        

Sotto questo profilo, Ofcom rileva che, anche nell’ambito di una trasmissione live, l’emittente deve porre in essere tutte le misure necessarie a non influenzare indebitamente il pubblico o a rappresentare persone/organizzazioni in maniera ingiusta, assicurando la dovuta attenzione al rispetto del Broadcasting Code.    

In questo caso, infatti, il discorso ruota attorno al paragrafo 7.9 del Code, secondo il quale “before broadcasting a factual programme, including programmes examining past events, broadcasters should take reasonable care to satisfy themselves that material facts have not been presented , disregarded or omitted in a way that is unfair to an individual or organisation”.            

A parerere di Ofcom, invece, l’emittente non avrebbe agito nel rispetto del Code. Le parole del presentatore e degli ospiti del dibattito, infatti, avrebbero ricostruito l’assenza di uno dei gruppi politici in termini differenti da quanto accaduto: un’assenza, cioè, legata non a una responsabilità comunicativa dell’emittente, ma a una precisa scelta del partito in questione di sottrarsi al confronto.    

The broadcaster […] failed to inform viewers that the Sher Group Representatives had in fact attended the studios, albeit late. Instead, the broadcaster gave the impression to viewers that the Sher Group had chosen not to take part in the debate despite having been invited to do so. This, we concluded, created a misleading and unfair impression”.                  

© Graziadei Studio Legale


Ulteriori informazioni: link al sito Ofcom

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