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Banda ultra larga: neutralità tecnologica e qualità del servizio i punti cardine delle linee guida del BEREC


16/10/2020

Il BEREC ha recentemente pubblicato la versione definitiva delle linee guida relative alle reti ad altissima capacità [1]. Tale documento, già approvato in forma di draft e posto in consultazione pubblica nei mesi scorsi [2], punta ad armonizzare a livello europeo la definizione di Very high capacity network.

Inoltre, in accordo con quanto stabilito dal Codice europeo delle comunicazioni elettroniche [3], l’obiettivo delle linee guida consiste in particolare nel fornire alle autorità nazionali di regolazione un’indicazione specifica dei requisiti tecnici che una rete deve rispettare per essere considerata ad altissima capacità. [4]



È lo stesso Codice c.e., d’altra parte, a promuovere la connettività e l’accesso a reti di nuova generazione fisse e mobili (art. 3), anche al fine di agevolare l’innovazione nei servizi e la competitività europea. Non a caso, il Considerando 28 del Codice specifica l’importanza di incentivare gli investimenti in questo settore, a beneficio dei consumatori e delle imprese, ovviamente sempre salvaguardando l’assetto concorrenziale del mercato  e della “Gigabit Society” [5].

Il punto di partenza delle linee guida BEREC è la definizione di reti ad altissima capacità contenuta nell’art. 2, par. 2 del Codice. In particolare, sono considerabili tali sia le reti costituite interamente da elementi in fibra ottica fino al punto di distribuzione nel luogo servito, sia le altre reti che, in condizioni normali di picco, siano comunque in grado di fornire prestazioni analoghe, in termini di larghezza di banda disponibile per downlink/uplink, resilienza, parametri di errore, latenza e relativa variazione [6].



Accanto ad una (comunque presente) predilezione per gli elementi in fibra ottica, dunque, già nel Codice emerge un principio di neutralità tecnologica, in base al quale non si dovrebbero escludere “altre tecnologie e altri mezzi di trasmissione laddove le loro capacità presentino una corrispondenza con lo scenario di base descritto” (Considerando 13).

E proprio da tale principio il BEREC fa scaturire, nelle linee guida, l’individuazione di quattro categorie differenti di reti ad altissima capacità (due per le reti fisse, due per le reti wireless), andandone poi a chiarire gli specifici requisiti. Tali categorie sono:
 

  1. Reti che forniscono una connessione fissa in fibra ottica almeno fino a un edificio pluriresidenziale [7];
     
  2. Reti che forniscono una connessione senza fili in fibra ottica fino a una stazione di base, considerata come luogo servito [8];
     
  3. Reti che forniscono una connessione fissa capace di raggiungere, in condizioni normali di picco, prestazioni equivalenti a quelle raggiungibili da una connessione di rete fissa in fibra ottica fino a un edificio pluriresidenziale [9];
     
  4. Reti che forniscono una connessione senza fili capace di raggiungere, in condizioni normali di picco, prestazioni equivalenti a quelle raggiungibili da una connessione senza fili in fibra ottica fino a una stazione di base, considerata come luogo servito [10].
     

La qualificazione di “rete ad altissima capacità” non è dunque univoca, ma si riferisce a una pluralità di opzioni differenti, in relazione alle quali una delle caratteristiche più rilevanti è la qualità del servizio offerto all’utente finale.

In tal senso, il BEREC sottolinea che, mentre per le reti in fibra (es. 1 e 2) l’altissima capacità va presunta per il solo fatto che esse sono costituite interamente di fibra ottica, per le altre tipologie di reti (es. 3 e 4) occorre verificare l’equivalenza delle prestazioni rispetto alle connessioni in fibra.

Dunque, in questo secondo caso, l’attribuzione della qualifica di rete ad altissima velocità sussisterà solo se siano rispettati i seguenti parametri:

- Per le reti che forniscono una connessione fissa equivalente a quella in fibra (es. 3), solitamente basate su accesso in rame o coassiale, la qualificazione di “reti ad altissima capacità” dipenderà dal rispetto dei requisiti indicati dal BEREC nel “Thresholds 1”. Tra tali requisiti figurano, ad esempio, una velocità pari o superiore a 1 Gbps in downlink e a 200 Mbps in uplink, nonché una disponibilità del servizio annua del 99,9%. [11]

- Per le reti che forniscono una connessione di rete mobile (senza fili) equivalente a quella in fibra (es. 4), l’etichetta di rete ad altissima capacità dipenderà invece dal rispetto dei requisiti (meno esigenti) previsti dal “Thresholds 2”. Tra questi, una velocità pari o superiore a 150 Mbps in downlink e a 50 Mbps in uplink, nonché una disponibilità del servizio annua del 99,81%. [12]

Da ultimo, il BEREC fornisce tutta una serie di ulteriori indicazioni, utili nella valutazione delle caratteristiche di una rete ad altissima capacità. Ad esempio, si specifica che le condizioni normali di picco vadano identificate in quelle fasi della giornata (di durata pari a 1 ora) in cui generalmente c’è massimo traffico di rete. Ancora, gli eventi di forza maggiore,fake rolex dunque posti al di fuori del controllo dell’operatore, dovrebbero essere esclusi dalla valutazione relativa alla disponibilità del servizio.

© Graziadei Studio Legale

[1] BEREC Guidelines on Very High Capacity Networks. [BoR (20) 165]

[2] In particolare, il draft è stato approvato durante il quarantaduesimo meeting plenario del BEREC, svoltosi il 5 e il 6 marzo 2020. La consultazione pubblica, aperta agli stakeholders, si è invece conclusa il 30 aprile 2020.

[3] DIRETTIVA (UE) 2018/1972 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO dell’11 dicembre 2018 che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

[4] È l’art. 82 del Codice europeo c.e. a prevedere specificamente la formulazione da parte del BEREC di linee guida sulle reti ad altissima capacità.

[5] Il considerando 28 del Codice europeo c.e. recita “È necessario offrire incentivi adeguati agli investimenti in nuove reti ad altissima capacità, che sostengono linnovazione nel campo dei servizi internet ricchi di contenuti e rafforzeranno la competitività internazionale dellUnione. Tali reti presentano un enorme potenziale in termini di benefici per i consumatori e le imprese in tutta lUnione. È pertanto essenziale promuovere investimenti sostenibili nello sviluppo di tali nuove reti, salvaguardando al contempo la concorrenza, dato che a livello delle infrastrutture permangono strozzature e ostacoli allaccesso, e ampliando la scelta per il consumatore grazie alla prevedibilità e alla coerenza regolamentari.

[6] A questo proposito, il Considerando 13 del Codice afferma che “Mentre in passato lattenzione era incentrata soprattutto sullaumento della larghezza di banda disponibile, complessivamente e per ogni singolo utente, oggigiorno stanno diventando sempre più importanti altri parametri quali latenza, disponibilità e affidabilità.

[7] Il BEREC annovera nella tipologia di connessione 1 le reti fisse in FTTB (Fiber to the Building) e FTTH (Fiber to the Home). Nel caso del FTTB, peraltro, il BEREC raccomanda che la tecnologia impiegata all’interno dell’edificio corrisponda alle prestazioni potenziali dell’FTTB. Le reti FTTN, invece, non rientrano in questa categoria (ma possono essere considerate ad altissima velocità se rispettano i requisiti previsti dalla tipologia di rete 3).

[8] Il BEREC annovera nella tipologia di connessione 2 le reti mobili che presentino un roll out di fibra fino alla stazione di base e quelle (es WLAN) in cui la fibra è presente fino al punto di accesso. Si raccomanda anche che la tecnologia di accesso corrisponda al pieno potenziale della fibra della stazione di base.

[9] Il BEREC annovera nella tipologia di connessione 3 la DSL Technology, la DOCSIS Technology e la Gigabit Ethernet. Si prevede che, nei casi di reti fisse “equivalenti” alle reti in fibra, la valutazione della qualità del servizio per l’utente finale vada misurata suddividendo l’area di riferimento e valutando l’adeguatezza delle prestazioni, cioè la loro corrispondenza al Thresholds 1, in ciascuna sub-area.

[10] Il BEREC annovera nella tipologia di connessione 4 le reti mobili, il WLAN pubblico, le reti satellitari. Si prevede, anche in questo caso, la suddivisione della connessione in sub-aree, in ciascuna delle quali devono essere rispettati i requisiti previsti dal threshold 2.

[11] Le caratteristiche complete del Thresholds 1, riportate nelle linee guida, sono: Downlink data rate ≥ 1000 Mbps; Uplink data rate ≥ 200 Mbps; IP packet error ratio (Y.1540) ≤ 0.05%; IP packet loss ratio (Y.1540) ≤ 0.0025%; Round-trip IP packet delay (RFC 2681) ≤ 10 ms; IP packet delay variation (RFC 3393) ≤ 2 ms; IP service availability (Y.1540)  ≥ 99.9% per year.

[12] Le caratteristiche complete del Thresholds 2, riportate nelle linee guida, sono: Downlink data rate ≥ 150 Mbps; Uplink data rate ≥ 50 Mbps; IP packet error ratio (Y.1540) ≤ 0.01%; IP packet loss ratio (Y.1540) ≤ 0.005%; Round-trip IP packet delay (RFC 2681) ≤ 25 ms; IP packet delay variation (RFC 3393) ≤ 6 ms; IP service availability (Y.1540)  ≥ 99.81% per year.

Ulteriori informazioni: “BEREC Guidelines on Very High Capacity Networks” consultabili al link segnalato in basso.

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