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GRAZIADEI STUDIO LEGALE E LA FOTOGRAFIA / PREMIO GRAZIADEI
AGGIORNAMENTO DEL 13 GIUGNO 2022:

Inaugurerà il 15 giugno 2022 la mostra dell’VIII Edizione del Premio Graziadei, istituito da Graziadei Studio Legale nel 2012, e dal 2019 in partnership con il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. I progetti “Calcestruzzo” di Nicola di Giorgio, vincitore dell’VIII Edizione del Premio, e “Blue Diamond”, nuovo e inedito progetto di Rachele Maistrello, vincitrice della VII Edizione, creato per il Premio, saranno in mostra al MAXXI fino all’11 settembre 2022. Diversi nel metodo e negli esiti, i due progetti trovano una continuità nell’interrogazione del linguaggio fotografico e della sua capacità di documentare: sfruttando la cornice concettuale dell’archivio in quanto dispositivo di classificazione e di produzione di senso, i due autori hanno dato forma a progetti che rifuggono da narrazioni univoche, aprendo ampi spazi di interpretazione e riflessione critica.


 

Nicola Di Giorgio è il vincitore dell’VIII Edizione del Premio Graziadei per la fotografia istituito da Graziadei Studio Legale, ora in partnership con il MAXXI, Museo delle arti del XXI secolo.            
Il suo progetto, “Calcestruzzo”, è stato selezionato tra 166 progetti partecipanti. Fotografie, performance, sculture, cartoline, giornali e libri, la maggior parte dei quali acquisiti tramite piattaforme di e-commerce come e-bay, indagano il tema della cementificazione del paesaggio italiano, ponendo in relazione la storia del primo “Boom Edilizio” (a ogni individuo corrispondono oggi in Italia circa 360 m² di calcestruzzo, a fronte dei 160 m² degli anni ‘50) e l’attualità con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impermeabilizzazione del suolo entro il 2050.

 

Si è voluto premiare Nicola Di Giorgio per la coerenza formale e concettuale del progetto, la capacità di sintesi e lo sviluppo personale del linguaggio fotografico, utilizzato per raccontare un preciso fenomeno con profondi risvolti sociali e culturali.  Se nelle ultime edizioni del Premio le Giurie hanno voluto evidenziare la complessità e maturità concettuale ed installativa di alcuni progetti, in questa si è inteso premiare la fotografia come strumento attraverso cui l’indagine sociale ed estetica si incontrano. Il Premio prosegue così a rappresentare la variegata realtà ed approccio della giovane fotografia italiana.      

La prospettiva di Di Giorgio è al contempo personale e collettiva, restituita con una cifra asciutta e poetica. La fotografia di Di Giorgio esplora, suggerisce, e lascia aperto uno spazio di meditazione per far emergere, dal contrasto tra delicatezza e durezza in alcune immagini, un racconto ancora da scrivere, quello di possibilità alternative alle criticità del reale.          

Menzioni speciali a
Leonardo Magrelli, a Cristiano Volk e al duo Orecchie d’Asino.



La giuria dell’VIII Edizione:

Mario Cresci. Fotografo fin dai primi anni ‘60, artista presente in diverse edizioni della Biennale di Venezia (1970, 1978, 1993, 1995), alcune sue opere fanno parte della collezione del MoMA di New York, ha diretto l’Accademia G. Carrara di Belle Arti e insegna all’Università ISIA di Urbino e alla Scuola di Alta Formazione FMAV di Modena.

Margherita Guccione, architetto, è direttore del MAXXI Architettura. Nel 2020 è stata nominata Direttore Generale per la Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura. Ha diretto nella sua carriera il Servizio Architettura contemporanea della DG- DARC_MiC. E' stata Soprintendente per i beni architettonici, artistici - storici e il paesaggio di Caserta e Benevento.

Arianna Catania. Photo editor, giornalista e curatrice indipendente. È ideatore e co-direttore di Images Gibellina/ Open Air & Site-specific Photo Festival. È stata direttore artistico del festival Emerging Talents al Mattatoio di Roma.

Bartolomeo Pietromarchi. Curatore e critico d'arte, dal 2016 dirige il MAXXI Arte. È stato il curatore del Padiglione Italia in occasione della 55° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2013).

Francesco Graziadei.

Il Premio Graziadei per la fotografia, istituito da Graziadei Studio Legale e volto alla ricerca e promozione della giovane fotografia italiana, giunge alla sua ottava edizione. Obiettivo del Premio è la scommessa sulla capacità di ulteriore crescita di fotografi che già stiano mostrando una interessante maturazione artistica.

Il Premio Graziadei per la Fotografia nasce nel 2012 dall’iniziativa di Graziadei Studio Legale con il duplice obiettivo di promuovere il lavoro di giovani autori e di sostenerlo nel tempo, attraverso non solo la produzione ma anche l'esposizione.

Il Bando è indirizzato ad autori italiani under 35 che partecipano con un progetto già realizzato. Al vincitore è offerta la possibilità di realizzare, nel corso dell’anno successivo, un nuovo lavoro. Agli autori è data la possibilità di esporre sia il lavoro vincitore del Premio che quello realizzato nel corso dell'anno successivo.

Stante l'esigenza di non limitare il proprio apporto all'aspetto produttivo ma di completare una azione di promozione degli autori inserendoli in un circuito espositivo istituzionale, il Premio nei primi anni è stato partner di Fotografia - Festival Internazionale di Roma, che nelle ultime edizioni ha trovato la sua sede nel Museo MACRO di Roma.

Dal 2019 il Premio entra nella programmazione delle attività di Fotografia del MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, grazie ad una collaborazione che prevede un’esposizione annuale e l’acquisizione nelle Collezioni di Fotografia dei progetti vincitori delle passate edizioni e di quelle future.

Vincitori delle passate edizioni sono
Andrea Botto, il cui progetto KA-BOOM indaga l’impatto visivo delle esplosioni controllate; Francesco Neri, che ritrae giovani studenti colti in una stato di sospensione, in bilico tra incertezza e visione del futuro; Luca Nostri che con il progetto Anselmo (dal nome del nonno) prosegue la ricerca avviata dagli autori che hanno indagato la provincia italiana e si concentra sull’esplorazione dei luoghi del quotidiano attraversati da accumuli di oggetti, di segni e di memorie; Luca Spano, il cui sguardo si posa sul paesaggio sottomarino della Sardegna; Pietro Paolini che con il sostegno del Premio realizza un progetto sullo sterminio del partito di sinistra colombiano Union Patriotica; The Cool Couple, con un progetto ispirato dalla vicenda dell’occupazione cosacca della Carnia durante il nazismo; Alessandro Calabrese, vincitore della penultima edizione e che con nuovo progetto Diciotto vie di Roma che non compaiono in Google Street View, prosegue la sua indagine sul rapporto tra la produzione di immagini al tempo di internet e la dimensione più tradizionale della fotografia; Alba Zari, vincitrice della Sesta Edizione, con The Y, svolge un’indagine alla ricerca del proprio padre biologico, attraverso diversi materiali che vanno dalle fotografie di famiglia, ai risultati test del DNA, ai software ricostruzione facciale 3D, agli archivi personali fino alla ricerca online.

Rachele Maistrello, vincitrice della VII Edizione del Premio, con il progetto, titolato Green Diamond, gioca con la liminalità tra vero e finto, archivio storico e fantascienza (https://greendiamond-beijing.com/), ed ha coinvolto direttamente alcuni operai di un’azienda di componenti nucleari alla periferia di Bejing. Si tratta di una presunta ricostruzione storica che mette in scena lo scambio amoroso tra due impiegati di un’azienda fittizia: Gao Yue, acrobata di Pechino assunta dall’azienda Green Diamondper testare dei sensori capaci di provocare percezioni legate al mondo naturale, e Li Jian Ping, un operaio addetto alla pulizia dei sensori, che avrebbe conservato un archivio di documenti, fotografie analogiche, video e testi relativi alla loro storia. Attraverso la ricostruzione dell’archivio di Li Jian Ping, Green Diamond racconta la loro relazione utilizzando il criterio della finta ricostruzione storica, dove la documentazione fotografica diventa un modo per concepire una fantascienza credibile e allo stesso tempo confondere sulla veridicità del racconto.
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